Dance dance dance di Haruki Murakami
a cura di Serena P.
È un giorno di marzo, al Dolphin Hotel di Sapporo, a.d. 1983. Alla
radio suonano gli Human League. E poi Fleetwood Mac, Abba, Bee Gees ecc.
Uno strano mondo, questo, dove tutto - o quasi - si può comprare. C'è
un giornalista freelance che ha perso molte cose nella vita e ogni volta
una parte di sé. Cammina controvento senza perdere lo slancio:
forse, per mantenere la rotta, non gli interessa che lasciarsi andare
alla deriva. C'è una ragazzina di tredici anni seduta da sola in bar. Ci
sono una receptionist troppo nervosa, un attore dal fascino
irresistibile, un poeta con un braccio solo; e un salotto a Honolulu
dove sei scheletri guardano la TV. Esiste un collegamento fra queste
cose, un senso anche per chi ha perso l'orientamento, basta continuare a
danzare.
Dopo aver chiuso questo libro ho avuto la netta
sensazione di Finalmente il libro giusto al momento giusto! In questo
romanzo ho trovato tutto quello che mi aspettavo di trovare ma non
perché scontato anzi ma proprio perché volevo un romanzo che mi desse
molteplici spazi in cui far vagare la mia mente… in questo secondo
romanzo di Murakami mi sono sentita di essere ognuno dei personaggi mi
ci sono davvero immersa… in questo mondo reale e in quello onirico che l
‘autore sa rendere vero al punto che tu stesso non distingui il vero
dal reale. Lo stile in questo romanzo mi è piaciuto ancora di più
rispetto alla trilogia di 1Q84. Diciamo che per me è stato un successo
su tutta la linea… e mi ha tenuto in ballo per tutto il tempo ( è
proprio il caso di dirlo questa volta)
Tutti noi viviamo in un
continuo movimento e tutto quello che ci circonda si trasforma di
conseguenza, e prima o poi dovrà sparire. E' un processo inevitabile.
Non c'è niente di duraturo. Le cose restano nella coscienza, ma
spariscono dal mondo della realtà. ( cit)
"E' una specie di
danza. Un'abitudine. Un ritmo che il mio corpo ricorda. Quando sente la
musica, il mio corpo prende naturalmente a danzare. Incurante di quello
che accade intorno. Il passo è cosi' complicato che non posso pensare a
quello che succede intorno a me. Se mi preoccupo di troppe cose,
sbaglierò i passi, maldestro come sono. Non sono un tipo trendy" ( cit)
Lunghezza opera
Ampiezza cast personaggi
Varietá luoghi
Coinvolgimento e scorrevolezza
Componente inedita
Valutazione complessiva
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