martedì 29 novembre 2016

Fahrenheit 451 Di Ray Bradbury

Fahrenheit 451
Di Ray Bradbury
A cura di Serena P.

Montag fa il pompiere in un mondo in cui gli incendi non vengono spenti ma appiccati. Armati di lanciafiamme, i militi irrompono nelle case dei sovversivi che conservano libri, e li bruciano: così vuole la legge. Montag non è felice della sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi e slogan, con una moglie indifferente e un lavoro di routine. Finché, dall'incontro con una donna sconosciuta, per il pompiere inizia la scoperta di un sentimento e di un mondo diverso da quello in cui è vissuto, un universo di luce non ancora offuscato dalle tenebre della società tecnologica imperante.

Leggere questo libro è stato come vedere un incontro di boxe tra due pugili di categorie differenti. Da una parte c’è il peso massimo ( ovvero i militi del fuoco) e dall’altro il peso mosca ( gli intellettuali). Se uno gioca di prepotenza con regole ferree e a forza di muscoli l’altro essendo più piccino ( si fa per dire) gioca d’astuzia. In un mondo dove tutto è sottoposto a controllo a livello mentale che fisico non può essere possibile che qualcosa o qualcuno turbi questo equilibrio. Ed è proprio quello che succede al peso massimo Montag quando incontra la “strana” Clarisse. Lei con il suo fare apparentemente ingenuo instilla in Montag un dubbio: è davvero giusto quello che fa? E da questo dubbio parte tutta la vicenda dove piano piano il peso mosca diventa un peso massimo come Montag e i militi del fuoco. Ma se avere dubbi e farsi delle domande è sinonimo di intelligenza così non si può dire di tutti i protagonisti. Questo libro è un inno all’amore per la lettura e per i libri riconoscendo ad essi un ruolo fondamentale nelle vita umana, essi sono la memoria del passato che ha ripercussioni sul presente e sul futuro. L’uomo deve necessariamente ricordare ed è proprio questo che fanno gli intellettuali, ricordano. Ricordano i libri perché la loro storia non vada perduta nelle tenebre della tecnologia a volte fin troppo presente nelle nostre vite. Ho amato molto lo stile di scrittura dell’autore ( è il secondo libro che leggo di Bradbury, il primo fu il popolo dell’autunno) che già in passato non mi aveva delusa. Ho amato la caratterizzazione dei personaggi e dei luoghi. La scrittura se pur in alcuni punti lenta ( non lo dico con accezione negativa) invita alla riflessione.
Conosceremo una grande quantità di persone sole e dolenti, nei prossimi giorni, nei mesi e negli anni a venire. E quando ci domanderanno che cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: Ricordiamo. Ecco dove alla lunga avremo vinto noi ( cit.)

Lunghezza Opera:

. Ampiezza Cast Personaggi:

. Varietà Luoghi:
. Coinvolgimento e Scorrevolezza:

. Componente Inedita:

. Valutazione Complessiva:

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