martedì 29 novembre 2016

La saggezza della vita di Arthur Schopenhauer

La saggezza della vita di Arthur Schopenhauer

a cura di Serena P.

Primo libro che leggo di questo autore. E’ un piccolo manuale di sopravvivenza per vivere se non felicissimi quantomeno meno tristi. Tratta dalla sua opera "Parerga e Paralipomena", pubblicata nel 1821 questa serie di aforismi ci da un’idea del concetto di felicità dell’autore spiegato però con esempi pratici e quotidiani.
Punto fondamentale da tenere sempre presente durante la lettura è la ripartizione riportata all’inizio ovvero: ciò che uno è, ciò che una ha e ciò che uno rappresenta. Trattando il primo punto: L’autore non ci parla come se fosse un giudica ma un amico che alla luce delle sue esperienze di vita e di studio ci da dei consigli. Per ottenere la serenità, sostiene che sia necessario la sensibilità d’animo ma non troppa altrimenti si rischia la malinconia ( che per l’uomo non è un bene) così come sostiene che i primissimi nemici della felicità sono la noia e il dolore, bisogna pertanto arricchire lo spirito e “allenarlo” a combattere i suoi nemici. Riguardo a ciò che uno ha l’autore sostiene che ciò che uno possiede sia materialmente che spiritualmente debba essere usato per raggiungere la felicità e non diventi esso stesso la felicità. Il patrimonio dell’individuo non deve essere perciò sperperato. Per il terzo punto, decisamente quello più sopravvalutato dall’individuo, l’autore sostiene che “un debole “ cerca rifugio nell’opinione che gli altri hanno di lui per sentirsi appagato e felice e quindi non basta a se stesso. E così arriviamo all’ultimo capitolo in cui appunto con aforismi e citazioni ci da una sorta di regolamento per raggiungere lo scopo di cui sopra.

Lunghezza Opera

Ampiezza cast dei Personaggi
Varietà Luoghi

Coinvolgimento e Scorrevolezza

Componente Inedita

Valutazione Complessiva

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