“Creatura di sabbia” di Tahar Ben Jelloun
a cura di Selene C.
Recensione:
È il racconto della triste storia di Ahmed Mohamed, per sua sfortuna
nata femmina; in un’epoca in cui in Marocco la donna era considerata non
«un errore della natura, ma una devianza sociale», tratti misogini
ancora tristemente ravvisabili ai nostri giorni, considerando le notizie
che vediamo e sentiamo al telegiornale, in Oriente quanto in Occidente.
Ahmed è l’ottava figlia femmina, che, a differenza delle sue sorelle,
sarà costretta dal padre a crescere come un uomo, per riscattare l’onore
familiare messo in crisi dalle precedenti nascite che avrebbero
consegnato l’eredità paterna ai fratelli di quest’ultimo.
Ahmed
vestirà come un uomo, studierà come un uomo, la stessa voce sarà quella
di un uomo e anche i tratti fisici saranno costretti ad essere quelli di
un uomo, come i seni fasciati fin da bambina le si atrofizzeranno non
manifestandosi, e , addirittura le spunterà la barba come costrizione
psicologica.
Ricalcando le atmosfere oniriche ed evanescenti de “Le
mille e una notte”, si dipana il racconto attraverso molteplici
interlocutori che uno alla volta prendono parola leggendo il diario di
Ahmed lasciato in eredità, conosceremo il narratore anonimo, il cieco
bibliotecario e anche una donna, Fatouma, che si scopre essere la
protagonista stessa, i quali racconteranno storie diverse l’una
dall’altra, senza mai rivelare l’esito effettivo della vicenda.
Un
racconto emblematico e angosciante che rispecchia la concezione della
donna e il sessismo della cultura magrebina: «essere donna è una
menomazione naturale della quale tutti si fanno una ragione. Essere uomo
è una illusione e una violenza che giustifica e privilegia qualsiasi
cosa».
L’autore, Tahar Ben Jelloun è nato a Fes, in Marocco, nel
1944; vive a Parigi dal 1971, è uno scrittore, poeta, giornalista e
saggista marocchino, le cui opere sono incentrate sul tema del razzismo e
dell’immigrazione.
Lo stile è molto particolare, ellittico e
sfuggente, a tratti epistolare; la tematica è interessante e ci fa
comprendere come la donna, nonostante le mille battaglie per ottenere il
rispetto e l’indipendenza, e nonostante i soprusi e le ingiustizie
subìte, sia solo a metà del suo percorso di riscatto.
«Assomigliare a se stessi, non è forse diventare diverso?»
Lunghezza opera
Ampiezza cast personaggi
Varietá luoghi
Coinvolgimento e scorrevolezza
Componente inedita
Valutazione complessiva
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