Chi perde paga di Stephen King
a cura di Serena P.
Il genio è John Rothstein, scrittore osannato dalla critica e amato dal
pubblico - reso immortale dal suo personaggio feticcio Jimmy Gold - che
però non pubblica più da vent'anni. L'uomo che lo apostrofa è Morris
Bellamy, il suo fan più accanito, piombato a casa sua nel cuore della
notte, furibondo non solo perché Rothstein ha smesso di scrivere,
ma perché ha fatto finire malissimo il suo adorato Jimmy. Bellamy è
venuto a rapinarlo, ma soprattutto a vendicarsi. E così, una volta
estorta la combinazione della cassaforte al vecchio autore, si libera di
lui facendogli saltare l'illustre cervello. Non sa ancora che oltre ai
soldi (tantissimi soldi), John Rothstein nasconde un tesoro ben più
prezioso: decine di taccuini con gli appunti per un nuovo romanzo. E non
sa che passeranno trent'anni prima che possa recuperarli. A quel punto,
però, dovrà fare i conti con Bill Hodges, il detective in pensione eroe
melanconico di "Mr. Mercedes", e i suoi inseparabili aiutanti Holly
Gibney e Jerome Robinson. Come in "Misery non deve morire", King mette
in scena l'ossessione di un lettore per il suo scrittore, un'ossessione
spinta fino al limite della follia e raccontata con ritmo serratissimo.
"Chi perde paga" è il secondo romanzo della trilogia iniziata con "Mr.
Mercedes", nel quale l'autore tocca un tema a lui caro, quello del
potere della letteratura sulla vita di ogni giorno, nel bene e nel male.
Il libro inizia con l episodio centrale di Mr Mercedes che fino a quasi
metà del libro non si spiega cosa centri con l’intera trama, cosi come
altre scene che ti fanno presagire che sta per succedere qualcosa e
invece non trovano una spiegazione ne a metà ne alla fine del libro. Non
è scritto male, ha un ritmo incalzante ma sembra come se si stesse
leggendo Misery non c’è quella novità che uno si aspetterebbe da uno
come King.
I personaggi sono ben descritti e caratterizzati come
tipico di questo autore, cosi come i luoghi ma manca quel di più che ti
fa dire “oh mio dio”. Il finale è aperto perché come detto è il secondo
libro di una trilogia e lascia il lettore un po’ cosi… ma si può
comprendere… purtroppo per ogni nota positiva c’è sempre un ma…
Lunghezza Opera
:) :) :)
Ampiezza cast dei Personaggi
:) :) :) :) :)
Varietà Luoghi
:) :) :) :)
Coinvolgimento e Scorrevolezza
:) :) :)
Componente Inedita
:)
Valutazione Complessiva
:) :)
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