“Mondo senza fine” di Ken Follett
a cura di Selene C.
Recensione:
Il libro è il seguito dell'opera “I pilastri della terra”, ma in realtà
ha ben pochi riferimenti con esso dal momento che sono trascorsi almeno
due secoli dal prequel.
Anno 1327, primo novembre festa di
Ognissanti... in questa festività pericolosa in epoca medievale, in
quanto gli spiriti demoniaci liberi in quella ricorrenza avrebbero
potuto arrecare danno ai fedeli cristiani, prende il via la nostra
storia.
Il racconto incomincia con l'incontro di quattro piccoli
bambini di dieci anni in una radura vicino il villaggio: Caris, Gwenda,
Merthin e suo fratello Ralph; i quali saranno coinvolti in una vicenda
che dovranno custodire come un terribile segreto e che potrebbe
cambiare le sorti della storia politica del regno d'Inghilterra.
Il
cavaliere Thomas Langley, incontrato nel bosco, affiderà un compito
speciale al giovane Merthin, mentre gli altri compagni atterriti dal
truce duello svoltosi sotto i loro occhi si daranno alla fuga; Merthin
avrà il compito di disseppellire una lettera solo alla morte del
cavaliere appena conosciuto, un documento per il quale potrebbe
rischiare di perdere la vita.
I bambini si prometteranno di
dimenticare quel che è accaduto nella foresta e torneranno alle loro
vite che prenderanno strade diverse.
Ralph, violento e crudele,
inizierà la sua carriera come scudiero del conte con la speranza un
giorno di divenire cavaliere e riscattare l'onore della famiglia
decaduta; suo fratello Merthin, mite e intelligente, diventerà
apprendista costruttore, con la speranza di entrare a far parte della
corporazione parrocchiale del villaggio e lavorare in proprio.
Caris, figlia del più importante commerciante di lana della città,
Edmund, nonché castaldo della corporazione parrocchiale, in seguito alla
morte della madre per una malattia particolare perseguirà il sogno di
poter guarire le persone e diventare medico, un sogno troppo ardito per
una donna.
Infine, Gwenda, povera contadina vittima delle angherie
paterne, sarà venduta dal padre per sfamare la sua famiglia come merce
di scambio con una mucca ad un bifolco per prostituirsi, ma lei
determinata e instancabile perseguirà fino alla fine il suo sogno: amare
ed essere amata dall'uomo della sua vita, il bellissimo e forte
Wulfric, che però è promesso alla bellissima Annet.
L'autore ha
una grande capacità descrittiva, presenta i suoi personaggi e ce li fa
conoscere da bambini, e lentamente li vedremo crescere e ci sembrerà di
vivere, di odiare e di amare, di sperare fino ai limiti della
disperazione con loro.
L'opera è molto estesa, sono circa
milletrecento pagine, ma coinvolgente perché sono presenti moltissimi
colpi di scena che lasciano senza fiato.
Ricco di riferimenti
storici, come la deposizione del re Edoardo II da parte della moglie
Isabella e del suo amante Roger Mortimer; la peste nera e la Guerra dei
cent'anni, con lo scontro tra Edoardo III, re d'Inghilterra, e Filippo
VI, re di Francia; numerosi anche i riferimenti artistici-architettonici
e anche medici, in un mondo che lascia gli antichi insegnamenti dei
grandi sapienti greci, come Galeno, a cui si faceva affidamento per
ricorrere a metodi nuovi e rivoluzionari per quel periodo.
Le
vicende dei protagonisti ruotano attorno alla costruzione di un ponte,
nella prima parte, e, all'edificazione e al completamento, nell'altra,
della cattedrale di Kingsbridge, località immaginaria nel Wiltshire in
Inghilterra.
Ogni personaggio, anche secondario, è descritto alla perfezione, così come i luoghi e gli accadimenti.
Nonostante la mole del testo, il racconto è fluido e scorrevole, i
numerosi colpi di scena incollano il lettore al libro e lo invogliano a
procedere nella lettura.
Per me è un capolavoro e lo consiglio fortissimamente! :D
Vi lascio una breve citazione: «Per chi è orgoglioso, l'orgoglio conta più del buonsenso».
Lunghezza Opera :) :) :) :) :)
Ampiezza cast dei Personaggi :) :) :) :) :)
Varietà Luoghi :) :) :) :) :)
Coinvolgimento e Scorrevolezza :) :) :) :) :)
Componente Inedita :) :) :) :) :)
Valutazione Complessiva :) :) :) :)
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