Survivor
Di Chuck Palahniuk
A cura di Serena P.
Tender Branson, ultimo membro sopravvissuto di una setta, narra la
storia della sua vita alla scatola nera di un aereo che sta precipitando
al largo dell'Australia. In un crescendo delirante Tender racconta di
quando viveva nella comunità della setta ignaro dell'esistenza di un
mondo evoluto, e descrive i suoi lavori di maggiordomo, di suggeritore
di galateo per "nouveaux riches" in difficoltà, di istigatore telefonico
al suicidio. Le sue vicende raggiungono l'apice quando rimane l'unico
superstite al suicidio di massa dei membri della setta e grazie alla
cinica assistenza di un agente dello spettacolo. Ma le cose si mettono
male quando emergono le prove che i suicidi della setta sono in realtà
degli omicidi.
Commento: questo è il secondo libro che leggo di
questo scrittore e non posso che convincermi ancora di più che sia un
GENIO. Dietro le sue storie un po’ assurde a cervellotiche ( in senso
positivo) c’è sempre una verità, una critica aperta verso la società e
le cose che in essa non vanno. Mi piace il fatto che nei suoi due libri
che ho letto ( l'altro è fight club) sia sempre il personaggio
principale a raccontare la sua storia, questo libro come l'altro è pieno
di “mantra” tossici nel senso che ti entrano in testa e li restano
conficcati fino alla fine, ti sembra di essere soffocato, Palahniuk sa
essere sarcastico, dissacrante e saccente in modo maestrale. Ci fornisce
uno spaccato dell’America moderna, dove sembra che necessariamente
tutti debbano saper sopravvivere a qualcosa che può essere più o meno
importante, siamo tutti preda dell'inutile e del futile, dell’
adorazione dell'apparenza, che qui viene distrutta con ironia pungente;
alla predeterminazione della vita, all'assenza di novità, tutti siamo
presi a vivere una vita priva di novità inseriti in schemi ben precisi
un po’ come pecore che hanno bisogno sempre di qualcuno che gli dica
cosa fare dove andare… è un libro che richiede una certa concentrazione
di lettura perché ogni frase anche la più insignificante ha un
significato che si rivela alla fine- inizio. Dico fine-inizio perché il
libro parte, sia come numero di capitolo che come numerazione della
pagine dalla fine fino ad arrivare al numero 1, il numero delle pagine
conteggiate a ritroso e i capitoli numerati da quarantasette a uno
sottolineano l'inevitabile epilogo in un progressivo conto alla
rovescia.
Lunghezza Opera :) :)
Ampiezza cast dei personaggi :) :) :)
Varietà Luoghi :) :) :) :)
Coinvolgimento e scorrevolezza :) :):) :)
Componente Inedita :) :) :) :) :)
Valutazione Complessiva :) :) :) :)
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