lunedì 31 luglio 2017

Il libro di Renfield di Tim Lucas



Il libro di Renfield di Tim Lucas

a cura di Serena P.
 
Spin off del celeberrimo Dracula di Stoker questo libro racconto chi in realtà sia Renfield narrandoci la sua storia e quella del Conte dal suo punto di vista. Qui ritroviamo tutti i personaggi di Dracula, che tanto mi hanno appassionata e devo dire che il libro è scritto davvero bene e mi ha fatto rivalutare la figura di questo pazzo dentro al manicomio di Carfax. Colpi di scena messi al punto giusto e narrazione davvero scorrevole hanno fatto di questo libro un’ ottima lettura!



   Lunghezza Opera :) :)
Ampiezza cast dei Personaggi :) :) :) :) :)
Varietà Luoghi :) :)
Coinvolgimento e Scorrevolezza :) :) :) :)
Componente Inedita :) :) :)
Valutazione Complessiva :) :) :):) :)

Canto della pianura di Kent Haruf





 a cura di Serena P.

A Holt, una cittadina sperduta nelle grandi pianure del Colorado, vivono Tom,un insegnante separato e padre di due gemelli adolescenti, Victoria che,ancora ragazzina, si scopre incinta e viene scacciata dalla madre, e due anziani agricoltori che, con affetto paterno, sceglieranno di prendersi cura di Victoria. Le storie di questi personaggi, sfiorati dalla malinconia di vivere ma anche pronti alla curiosità e all'ironia, si dipanano sullo sfondo di un paesaggio carico di suggestione.

Letto in una notte! Haruf ha il potere di tenerti attaccato alle pagine raccontando storie semplici ma che colpiscono al cuore. Non si può non affezionarsi ai personaggi specialmente ai fratelli McPherson due anziani con il cuore grande come il mondo. Anche qui l’autore sa portati in un mondo polveroso difficile da vivere ma dalla quale alla fine non te ne vuoi andare più. 

   Lunghezza Opera :) :)
Ampiezza cast dei Personaggi :) :) :)
Varietà Luoghi :) :)
Coinvolgimento e Scorrevolezza :) :) :) :)
Componente Inedita :) :) :)
Valutazione Complessiva :) :) :):) :)



La nausea di Jean-Paul Sartre




 a cura di Serena P.

Dopo aver viaggiato a lungo, Antoine Roquentin si stabilisce a Bouville, in uno squallido albergo vicino alla stazione, per scrivere una tesi di dottorato in storia. La sera, si siede al tavolo di un bistrot ad ascoltare un disco, sempre lo stesso: Some of These Days. La sua vita ormai non ha più senso: il passato è abitato da Anny, mentre il presente è sempre più sommerso da una sensazione dolce e orribile, insinuante, che ha nome Nausea. Un romanzo trasgressivo e ricchissimo, sempre attuale, che ci restituisce il disagio del mondo in agonia alla vigilia della Seconda guerra mondiale.

Ho letto questo libro  perché dell’autore conosco davvero poco e volevo approfondirlo, forse però sono partita dal libro sbagliato. ho fatto molta fatica a leggerlo per i riferimenti che ci sono e che io non ho colto per cui mi sono ritrovata a leggerlo con a fianco il cellulare per cercare  le cose che non sapevo e questo di certo non mi ha reso confortevole la lettura. L’infinita nostalgia che pervade tutto il romanzo e la nausea che pervade l’autore guardando un mondo che per lui non ha più senso per colpa del suo passato e per il non vedere un futuro questo mi ha colpito molto.

  Lunghezza Opera :) :)
Ampiezza cast dei Personaggi :) :)
Varietà Luoghi :) :)
Coinvolgimento e Scorrevolezza :) :) :)
Componente Inedita :) :)
Valutazione Complessiva :) :) :)


domenica 16 luglio 2017

"1789" di Matteo Preve


“1789” 
di Matteo Preve
a cura di Selene C.


Acri, pungenti, ma profonde e veritiere le parole poetiche di Matteo Preve, che, nella sua seconda silloge poetica “1789” firmata Kimerik, esprime il fuoco bruciante, anzi l’incendio dilagante e devastante delle sue incandescenti parole in rime, come “Incendiaria”.

L’autore parla del male in ogni sua forma, la lotta che ogni individuo porta dentro di sé, una lotta personale tra mondo interiore e mondo esteriore che è necessaria, vitale per combattere l’assenza di idee e ideali tipiche di questa nostra generazione figlia della tecnologia.

E ancora, la morte, la sofferenza e il dolore prorompente emergono solo attraverso questa lotta, che rappresenta una forma di salvezza; perché permette agli individui di ergersi e sopravvivere ad un destino soffocante e privo di vita.
Parole crude, parole vere:
«Hai cambiato i vestiti, / schiarito i capelli, / mutato la forma. /Non rimane altro / trovare / chi sei».
Parole desolate, parole che mostrano la piattezza di questa nostra vita, ma che nascondono un incitamento a combattere: 
«Cadono giù le nuvole dal cielo, / si dissolvono/ senza traccia e pensiero, / cadono giù nuvole dal cielo, / cadono a terra col sereno».

Parole che affrontano temi pungenti come la “Religione” e ci mostrano con semplicità ciò che è vero al di là di ogni credenza: 
«Allah è grande / Dio è povero / Budda è ovunque, / il Krshna è inimitabile / Shen e Tian attendono. / L’Uno sacro gira nei / villaggi del cosmo, / si è perso. / Natura e Logos / sono spirito. / Care dodici religioni / Giuda è alle porte».

L’autore con semplicità mette a nudo una realtà devastata, una realtà intrisa di sangue e malessere, una realtà fatta di male e dolore, come si evince in quest’ultima agghiacciante verità: 
«Volti di bambini morti / sogno. / Carcasse di uomini insanguinati / sogno. / Lame violente dentro donne / sogno. / Anime secolari distrutte / sogno. / Vivo l’incubo della realtà, / son desto dentro il sgno, / madido, fradicio di rosso fluido / strappo cuore / in lacrime di realtà».

Matteo Preve riesce in brevi componimenti a restituire una realtà dolorosa, sporca, vittima della cattiveria dell’uomo e della sua indole inetta; ma al tempo stesso cela dietro le sue parole un incitamento alla lotta: dobbiamo liberarci di questa assenza di spirito, dobbiamo iniziare ad “afferrare” ciò che è giusto. Parole che toccano nel profondo, parole che non sono semplici parole, ma una bandiera da innalzare e portare con orgoglio, in modo che tutti possano vederla e seguire la sua forte e tonante voce.

Vi regalo un’ultima e illuminante poesia:
«Viviamo nel / Medioevo tecnologico, / alziamo bandiere come / araldi, /inviamo messaggi / su piccioni viaggiatori, / spaliamo letame / concime e spazzatura / dalle nostre mura. / Si diffonde acre dalle nostre bocche / l’incomprensibile. / Non abbiamo ancora solcato le porte del fare, / fermi in una rocca di dire / guardiamo le stelle / alla ricerca di cosmopoli / senza affrontare / la verità delle parole / in assenza di nuove / idee. / Ci consoliamo sotto la luce di falsi / Dei, / spaliamo la cenere dalle strade / roteando, danzando, barcollando. / Mai / afferrando».

Opera    
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lunedì 10 luglio 2017

Cattedrale Di Raymond Carver



Cattedrale


a cura di Serena P. 
 
Come descrivere una cattedrale medievale a chi non vede? Si può superare una crisi senza apparenti vie d'uscita? Raccontarsi a un orecchio amico aiuta davvero a voltare pagina e ricominciare? E dove trovare, nella tragedia e nella difficoltà, nel lutto e nell'abbandono, quei piccoli appigli che permettono di andare avanti? Il cuore dell'ultima raccolta di Carver, e dei suoi dodici racconti, sta tutto nella risposta a questi interrogativi: nella possibilità di lasciarsi sorprendere dall'imprevedibilità della condivisione e del contatto umano.

Primo approccio con lo scrittore e ne sono rimasta colpita a metà. Essendo una raccolta di racconti già avevo messo in conto che non tutti mi sarebbero piaciuti alla stessa maniera però pensavo di trovarne qualcuno in più, il modo di scrivere mi piace e le storie narrate pure il problema sta nella lunghezza di esse. Quando ero al momento che mi prendeva di più il racconto finiva e più di una volta sono rimasta con la domanda E poi?
Di tutti i racconti due mi hanno colpita in particolare ovvero Cattedrale e la briglia.

 Lunghezza Opera :) :)

Ampiezza cast dei Personaggi uno per ogni racconto
Varietà Luoghi uno per ogni racconto

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La fine del mondo e il paese delle meraviglie Di Haruki Murakami



La fine del mondo e il paese delle meraviglie


a cura di Serena P. 
 
Lo scrittore giapponese racconta una storia giocata su due mondi paralleli e incomunicanti. Il primo mondo descrive un'asettica città di oggi o del prossimo futuro, un anonimo concentrato di tecnologia siliconica, come è o sarà Tokyo; l'altro mondo è una piccola cittadina fortificata, pervasa da una strana atmosfera, dove gli abitanti sono separati dalle loro ombre e ciascuno è senza memoria.

Quarto libro che leggo di Murakami e anche questa volta non ne sono rimasta affatto delusa, il modo che ha di scrivere è qualcosa di perfetto, sa infatti dosare reale e fantastico pur facendoti percepire il fantastico come possibile. In queste due realtà è sottile il confine tra giusto e sbagliato, l’essere o non essere. Una persona priva di memoria e quindi di sentimenti è una persona perfetta o è meglio avere memoria e sentimenti ed essere imperfetti? Questa è la domanda che pervade tutto il romanzo e porta il lettore a riflettere. I personaggi come i luoghi sono bene caratterizzati e per chi ha voglia di essere un pochino Alice in questo mondo lo consiglio!



 Lunghezza Opera :) :) :)

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Canone inverso Di Paolo Maurensig



Canone inverso


a cura di Serena P. 
 
Il "canone inverso" è nel linguaggio tecnico musicale, una forma di fuga molto più complessa, perché non è basata sulla ripetizione dello stesso tema. A Vienna per la stagione concertistica, il narratore della storia incontra un suonatore ambulante in una taverna di Grinzing. Un po' per scherzo, un po' per scherno, gli chiede un pezzo difficilissimo: una ciaccona di Bach. L'ambulante la esegue alla perfezione, stende il cappello e riceve una ricca mancia dallo stupito ascoltatore. Il giorno dopo lo scrittore incontra di nuovo il singolare musicista che gli rivolge una domanda: ha mai raccontato una storia ambientata nel mondo della musica? Lui ne conosce una forte e misteriosa: una storia terribile. In seguito a quali disavventure un artista eccelso si è ridotto a trascinare per bettole e osterie un talento che avrebbe potuto aprirgli i palcoscenici dei teatri più celebri del mondo? Qual è la forza terribile che è entrata nella sua vita?

Un libro molto singolare non c’è che dire. Uno di quei libri che tengono il lettore incollato alle pagine e in ci ogni pagina contiene un piccolo indizio che spinge il lettore in avanti. La storia narrata ha un che di affascinante e di inquietante allo stesso tempo, una musica quasi maledetta e un artista che ne è vittima e fautore e fin qui nulla da dire. Quello che però mi è sfuggito è il senso del finale, in tutta la storia sembra esserci una logica e tu lettore non puoi fare a meno di leggerla cosi, nel finale poi però viene rivelato qualcosa che a me personalmente ha mandato in confusione e quindi non l’ ho capito appieno. 

 Lunghezza Opera :) :) :)

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Valutazione Complessiva :) :) :)