sabato 25 marzo 2017

Questo bacio vada al mondo intero Di Colum McCann



 Questo bacio vada al mondo intero


a cura di Serena P.

 
1974. È un'estate torrida, di tradimenti e morti, Watergate e Vietnam. Un'estate di tormento e violenza. Poi, un mattino, New York si ferma incantata per osservare la passeggiata nel vuoto di un funambolo. Lieve e misterioso nel suo gioco di equilibrio, l'uomo ricama un sogno di purezza e speranza percorrendo una corda tesa a 110 metri dal suolo, fra le Torri Gemelle. Sotto di lui, in strada, la città trattiene il respiro e dimentica per un attimo le sue tragedie. Inizia così la storia poetica e convulsa di una manciata di newyorchesi - un monaco di strada che porta la sua missione fra le prostitute nel Bronx; una di loro, giovane e bellissima, che divide il marciapiede con la madre; un'artista corrosa dal rimorso ma decisa a ripulire la propria vita; madri in lutto e una nonna che non vuole arrendersi - le cui vite si sfiorano e si scontrano come biglie, sotto i grattacieli e nei sobborghi di una città dolente e umana. Una città che tiene ben nascosta la propria anima, sospesa come un equilibrista sul filo sottile tra il bene e il male. Un grande romanzo americano, crocevia di voci e destini che sanno aprire la porta alla speranza in un mondo abitato dal dolore.

Tre vite diverse l’una dall’altra tre storie che non sembrano essere legate tra loro eppure… eppure c’è qualcosa che le lega anche se a distanza, un filo d’acciaio o sottile, un’ America che si ferma a guarda per aria, il tempo che si cristallizza, vite di gente povera e disagiata che si lega a vite di gente ricca che sembra non aver molti problemi eppure…tutti siamo legati gli uni agli altri dal filo del destino, storie lasciate sospese e poi riprese.. questo senso di sospensione è ciò che traspare da questo libro che girata l’ultima pagina ti fa tornare coi piedi per terra e una lacrimuccia non può far altro che scendere… 

lunghezza opera :) :) :)
ampiezza cast dei personaggi :) :) :) :)
componente inedita :) :) :)
varietà luoghi :) :) :) :)
valutazione complessiva :) :) :) :) 

 

ero il numero 47177



 Ero il numero 47.177

Diario di un'attrice deportata


a cura di Serena P. 
 
Che dire quando ci si trova davanti alle testimonianze di coloro che sono stati deportati nei compi di concentramento le parole vengono meno. Questo è il diario di Fanny attrice francese facente parte di coloro che nascondevano e cercavano di salvare quante più persone possibile dalla furia nazista. Fanny viene catturata e deportata, sottoposta alle peggio cose che vi possano venire in mente ma nonostante tutto lei sopravviverà perdendo però amiche e amici… quanto cara può costare la libertà umana? Quanto si può arrivare in basso? Vi lascio solo con queste domande a voi trovare la risposta in queste pagine. Il corredo di foto all’interno lo lascio immaginare a voi… 

lunghezza opera :) :)
varietà luoghi :) :) :)
ampiezza cast dei personaggi ;) ;) ;)
componente inedita :) 
valutazione complessiva :) :) :) :) 

 

La versione di Barney Di Mordecai Richler



La versione di Barney


a cura di Serena P. 
Approdato a una tarda, linguacciuta, rissosa età, Barney Panofsky impugna la penna per difendersi dall'accusa di omicidio, e da altre calunnie non meno incresciose, diffuse dal suo arcinemico Terry McIver. Così, fra quattro dita di whisky e una boccata di Montecristo, Barney ripercorre la vita allegramente dissipata e profondamente scorretta che dal quartiere ebraico di Montreal lo ha portato nella Parigi dei primi anni Cinquanta e poi di nuovo in Canada, a trasformare le idee rastrellate nella giovinezza in "sitcom" decisamente popolari e altrettanto redditizie.


Questo libro potrebbe iniziare tranquillamente con C’era una volta, non perché sia una favola ma perché parte da molto molto lontano. Conosciamo Barney da piccolo per poi con lo scorrere delle pagine vederlo grande fino alla fine della sua vita e su questo nulla da dire se non fosse che leggendo la quarta di copertina si parla di un’ accusa di omicidio e io di quella volevo sentir parlare, visto che Barney dovrebbe darci la sua versione dei fatti, invece tutto ciò avviene e solo in parte nell’ultimo capitolo!!! Che sia scritto bene è fuor di dubbio e capisco pure l’esigenza dell’autore di parlarci del Barney di prima per farci inquadrare il personaggio ma due maxi capitoli su tre mi sembra un po’ troppo, è vero che noi in parte siamo frutto del nostro passato ma ridurre questa versione che uno si aspetta in pochissime pagine e solo sul finale non mi ha fatto piacere per nulla. Lo consiglio lo stesso ma con le pinze perché per il resto si tratta della biografia dello stesso protagonista e ci restituisce uno spaccato di vita di un ebreo in Canada e delle sue mille difficoltà sia che gli arrivino dall’esterno sia difficoltà che lui stesso si crea con le sue mani.

lunghezza opera :) :) :) :)
ampiezza cast dei personaggi :) :) :) :)
varietà luoghi ;) ;) ;)
componente inedita :) :)
valutazione complessiva :) :) :) 


Rumore bianco di Don de Lillo



Rumore bianco di Don de Lillo

a cura di Serena P.

Jack Gladney è professore di studi hitleriani presso un campus dove i detriti della cultura popolare americana sono divenuti la nuova bibbia e il supermarket la sua biblioteca. Come dice Murray J. Siskind, collega di Jack e profeta dell'apocalisse postmoderna, il supermarket è un nuovo saturo di onde, radiazioni, lettere e numeri, voci e suoni in attesa di essere decodificati. Ma la vita rassicurante e consumistica di Jack e della sua famiglia ultramoderna viene improvvisamente inghiottita da una nube letale, l'evento tossico aereo, espressione concreta della miriade di altri eventi tossici onnipresenti tra le mura domestiche: trasmissioni radio, sirene, microonde, la voce incessante della tv. La paura della morte che accomuna Jack e la quarta moglie Babette diviene così una forza prorompente, un raggio di luce nera in grado di perforare il muro di "rumore bianco" che avvolge questo capolavoro di fine millennio.

Terzo libro che leggo di questo autore, nella prima parte è stato molto cervellotico e difficile da seguire tanto che ero quasi tentata di abbandonarlo perché non capivo dove mi volesse portare. Ciò nonostante ho continuato a leggerlo e girata l ultima pagina mi ci è voluto un bel po’ per farmi un’idea. Quanto ne ho tratto è questo: nelle nostre case nei nostri luoghi di confort zone ( quelli a noi familiari) tutto sembra essere perfetto e immune agli scossoni della vita perché noi ci sentiamo sicuri ma quando accodono degli eventi particolari questo  nostro guscio si distrugge e non possiamo far altro che scontrarci con la realtà e non sempre siamo pronti perché le scene di dolore le vediamo spesso filtrate dalla tv o dalla radio, e solo quando ci toccano personalmente ci rendiamo conto che esistono davvero e la nostra paura di morire e il nostro istinto di sopravvivenza  torna a farsi sentire. 


  Lunghezza Opera :) :) :)
Ampiezza cast dei Personaggi :) :) :) :)
Varietà Luoghi :) :) :)
Coinvolgimento e Scorrevolezza :) :)
Componente Inedita :) :)
Valutazione Complessiva  :) :) :)

martedì 21 marzo 2017

"La sconosciuta della porta accanto" di Beth Miller



"La sconosciuta della porta accanto"
di Beth Miller

a cura di Selene C.

Un thriller particolare... narrato a più voci; i personaggi descrivono il loro punto di vista e la storia si delinea lentamente, ad un certo punto è chiaro che ci sia qualcosa che non quadri.

Cath è madre di due bambini, Lola e Davey, si è appena trasferita in un'altra cittadina per fuggire alle violenze domestiche che ha subíto da parte del marito.

Davey ha solo 8 anni ed è costretto su una sedia a rotelle, a causa della sua malattia, la "Duchenne"
Lola ha solo quattro anni, ma ha moltissime allergie alimentari...

Cath è una madre esemplare perché non solo bada ai bambini, li porta a scuola e li cura amorevolmente, ma ha deciso di allenarsi per una gara di triathlon per raccogliere fondi utili per la malattia del suo bambino.

Trasferita in questa nuova città organizza un evento in cui conoscere tutti i vicini del quartiere, è in questa occasione che conosce Minette, neomamma, e suo marito; durante la serata si presenta come una donna energica e determinata, accattivante e conquista i suoi ospiti, al termine parlerà di questa gara a cui vuole partecipare, il triathlon, per raccogliere i fondi necessari per aiutare Davey e i ragazzi malati come lui; tutti gli ospiti ammaliati le faranno una donazione.

Minette inizia a frequentare la sua nuova vicina, le chiede consiglio su come agire con la sua bambina, Tilly, che piange sempre e non le permette di avere una vita serena, ora che può finalmente respirare da quando i proprietari della casa in cui si è trasferita Cath, sono andati via; la convivenza con loro è stata difficile e snervante, non potevano fare rumore e la bambina non doveva assolutamente piangere, erano spiati e controllati, i loro nervi stavano per cedere, ma ora c'è Cath e tutto andrà meglio.

Minette si è sposata giovane, follemente innamorata del suo compagno di college, Abe, hanno avuto questa bambina ma sembra che la piccola li stia separando,.
Abe pur essendoun marito premuroso, non è presente a livello di coppia, non desidera più Minette e la rifiuta, probabilmente, lei pensa, bisogna aspettare un po' di tempo dopo il parto perché tutto torni alla normalità; ma, in questo momento di vulnerabilità sembra notarla un vicino super sexy, Liam, che le si avvicinerà, forse un po' troppo...

Minette nonostante i dubbi si butta in questa nuova esperienza, che forse le gioverà... fidandosi ciecamente della vicina che le farà anche da spalla e da copertura, e darà via a questa relazione clandestina.

«ho capito che non sono un tipo infedele», «Nessuno lo è fino a quando non lo diventa».

Ma non è tutto oro quello che luccica, e i sospetti iniziano quando Minette vede dal giardino di casa il volto di Davey alla finestra, che ricorda essere posta in alto, come può un bambino tetraplegico su sedia a rotelle affacciarsi? Sembra che le stia chiedendo aiuto....

E magicamente tutto si capovolge; Cath ha un incidente mentre si allena in bicicletta ed è costretta in ospedale; nonostante sia poco lucida Cath non vuole assolutamente che Minette resti a dormire a casa sua, i suoi bambini sapranno badare a loro stessi; la vicina non vuole che saperne e resta, scoprirà che Davey non è tanto tetraplegico... da qui la scena sarà movimentata, caotica... fino alla conclusione del thriller.

La storia si legge con piacere ed interesse... lo stile è abbastanza scorrevole, l'unica pecca, per me, è come si conclude, sono rimasta un po' insoddisfatta ma...riuscirà Minette a salvare il suo matrimonio e ad aiutare Davey e Lola?
Non vi resta che leggere cari amici! 😉😊


Opera    

Ampiezza cast dei Personaggi    

Varietà Luoghi   

Coinvolgimento e Scorrevolezza    

Componente Inedita    

Valutazione Complessiva    

"Karen Greenlee necrofila. A Giuliano Vasilicò" di Giovanni Bertini


"Karen Greenlee necrofila. A Giuliano Vasilicò" 
di Giovanni Bertini

a cura di S.C.






Alla fine degli anni ’70 Karen Greenlee divenne celebre negli Stati Uniti perché arrestata con l’accusa di necrofilia; molti anni dopo, navigando in internet, l’attempato Giovanni Bertini s’imbatte in un’intervista alla ragazza e, complice uno dei suoi “turbamenti neuronali”, fantastica di incontrarla ai giorni nostri e di poterla guarire…


Il romanzo si apre con l’intervista a Karen Greenlee, ventiduenne impiegata in una ditta di pompe funebri, da sempre attratta dalla necrofilia; un giorno, in preda ad un crollo psicologico, decide di scappare con la salma di un giovane, alla guida del carro funebre.
Fu trovata due giorni dopo, in stato confusionale a causa di un’overdose da farmaci e all’interno della bara una lettera in cui Karen confessava, tra dubbi e rimorsi, il suo segreto.


Nonostante il clamore mediatico la ragazza si riprese presto e decise di non nascondersi più; nell’intervista, tra domande imbarazzanti e dolorose racconta la sua ossessione, l’amore per la morte, il suo tormento interiore nel sentirsi da sempre diversa e sbagliata e di come, attraverso il suo inferno personale, sia arrivata alla fine ad accettarsi.


Giovanni, protagonista (e autore) della storia, parte da qui, dalla confessione della ragazza dalla quale è ossessionato per cercare di capire le implicazioni emotive che le impediscono di amare in modo “normale”.


Egli non giudica, piuttosto si chiede il perché e che cosa sia la 
necrofilia.
Non essendo un “addetto ai lavori” cerca di indagare a modo suo: in questo viaggio onirico incontra Karen in Italia, ormai sessantenne, regina –strega ammaliante e sempre più conturbante, carismatica.


L’intento di Giovanni è di guarirla, di farsi amare da lei, di liberarla da questa condizione e si propone di studiare la psicanalisi di Freud e il teatro d’avanguardia, convinto che se metteranno in scena “Le 120 giornate di Sodoma” del marchese De Sade, raggiungeranno la catarsi e una sorta di purificazione.


Compito di rivisitare il dramma e riproporlo in chiave freudiana è affidato all’amico d’infanzia Giuliano Vasilicò, ora affermato regista del teatro d’avanguardia.


Dopo l’incontro con Karen la storia si sviluppa intorno alla loro relazione: Giovanni vive con Karen il suo amore malato e sempre più rapito da lei, dalla sua personalità, si ritrova in parte a condividere l’amore per la morte; l’uomo è conquistato dal suo carattere agguerrito, dalle sue idee estreme sul femminismo (racchiuse in un rivoluzionario manifesto) e ci porta ora nella sua ditta di pompe funebri in stile americano, ora nella casa accoglienza per donne maltrattate.


Nel romanzo fanno la loro comparsa altre importanti figure che appartengono alla vita reale di Giovanni: Olga, la sua compagna, colta, comprensiva e generosa, che sopporta con pazienza i suoi episodi di dismnesia, quel vivere tra sogno e realtà; Giuliano Vasilico’, intraprendente e visionario col quale condivise l’infanzia nell’amata Genova, una città diversa da quella odierna, piena di speranze e aspettative e che il protagonista ci descrive nelle sue quotidiane passeggiate, tra parchi e scorci di mare fino al porto dove ha lavorato per una vita intera.
Egli ci porta infine a Roma, alle prove generali del dramma che dovrebbe riuscire a guarire Karen: sarà un fallimento o la rinascita per l’amata? 


La narrazione, scritta secondo la tecnica del flusso di coscienza, non segue un ritmo costante: momenti di riflessioni si alternano a scene di vita quotidiana; la scrittura, da ricercata e quasi affettata lascia il posto ad una più diretta ed esplicita, con dialoghi brevi e concisi.
Un viaggio semi onirico, una lettura non adatta a tutti come afferma l’autore stesso:” In questa terra indefinita Dio non c’è e la morale è inesistente.”
Intraprendere questo viaggio significa inoltrarsi attraverso pensieri, sogni e desideri, in un’analisi inconsueta di un’ossessione quasi sempre tenuta nascosta, svelando cosa può celarsi nei meandri della psiche umana e soprattutto perché.


Per l’argomento trattato e per lo stile sui generis il romanzo si rivolge ad un pubblico ristretto, di nicchia.
Già dalla copertina intuiamo che il fulcro è la pratica della necrofilia, una perversione studiata solo marginalmente in quanto circondata da forti tabù e quindi poco documentata.
Si tratta di una lettura per chi ha voglia di sperimentare un diverso stile e da intraprendere con il giusto approccio: un connubio tra riflessioni sulle inclinazioni dell’uomo, (nello specifico sulla sfera sessuale), e il suo desiderio di essere accettato e compreso.
L’autore ci guida nel suo percorso attraverso quest’analisi volta a capire il punto fondamentale: dove finisce l’amore e inizia la colpa?




Opera 😊😊😊😊

Ampiezza cast dei Personaggi 😊😊😊 

Varietà Luoghi😊😊😊

Coinvolgimento e Scorrevolezza😊😊😊

Componente Inedita😊😊😊

Valutazione Complessiva 😊😊😊😊

lunedì 13 marzo 2017

"Trilogia della città di K." di Agota Kristof


"Trilogia della città di K."
di Agota Kristof

a cura di Selene C.

Questo è uno di quei libri la cui recensione va scritta a caldo, di pancia... anche se ho atteso una giornata prima di cimentarmi perché dovevo riprendermi.

È un libro particolare e strano, con un stile veloce e spezzato, brachilogico, non difficile da seguire; suddiviso in tre parti: il grande quaderno, la prova e la terza menzogna.

Il romanzo si apre con il racconto di due fratellini, gemelli, che, a causa dello scoppio della guerra, vengono lasciati dalla loro madre in custodia alla nonna, tipo sui generis, con la quale non erano in rapporto.

La narrazione è cruda nel descrivere la situazione, i rapporti, le vicende, l'evoluzione dei personaggi.

Una persona sensibile già si stupirebbe di riscontrare come una nonna possa trattare i propri nipoti come se fossero qualcosa di estraneo... ci sono avvenimenti che li segnano; ma i due fratellini decenni riescono a cavarsela, sono duri, imparano a farsi rispettare, si inventano dei giochi per abituare il corpo al freddo, alla fame, alle percosse, e nel contempo mantengono attive le loro facoltà mentali studiando in autonomia (non vanno a scuola pur essendo obbligatoria). Sono intelligenti, determinati, si occupano dell'orto della nonna degli animali, delle incombenze, insomma si danno un gran da fare.
Questi due fratellini, Claus e Lucas (i nomi li scopriamo a romanzo ben inoltrato) sono inseparabili, l'uno l'ombra e la proiezione dell'altro.

Ad un certo punto si separano, non è chiaro perché, ma devono dividersi per crescere, e Claus supera la frontiera, campo minato servendosi del corpo di un fuggitivo esploso sotto i suoi occhi. 

Inizia così un periodo di forte depressione e regressione per il gemello rimasto, finché non si riprende e continua la sua vita, sempre nel ricordo e nella speranza del ritorno dell'amato fratello.

Lucas incontra più di una donna, si affeziona ad un bambino che decide di prendere come suo figlio, ma poi si arriva ad un punto di non ritorno in cui Lucas cade nuovamente in depressione per una tragedia che riguarda questo bambino tanto amato pur se malformato.

Scompare Lucas. 

Appare Claus, rientra con il visto per un breve periodo, ma non riesce a trovare il fratello, chiede di lui ma nessuno sa nulla, negli archivi non compare mai un secondo nome, tanto che ci viene il dubbio se sia mai esistito questo presunto fratello... Che sia tutta una menzogna?

Per un lasso di tempo se n'è davvero convinti.
Non si comprende dove sia la verità, molto labile in questo romanzo... fino a quando non viene svelata "la terza menzogna", la verità che si insegue per comprendere la storia del personaggio è nebbiosa e fuligginosa.

C'è un'ansia nel voler sapere, nel seguire la voce narrante che non stanca, tutt'altro... 

Sono ancora sconvolta nell'aver letto l'ultima pagina... chiudendo il libro, mio compagno di tre settimane, la prima cosa che ho pensato è stata: "questo sì che è un libro, è un gran libro".
Un libro è tante cose e dà tante cose, tra di esse vi sono le forti emozioni che lascia provare; sicuramente non è un genere che può essere largamente condiviso, ma per chi dovesse intraprendere il cammino non può che rimanerne stupito e affascinato. 
Un gran bel libro!

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