venerdì 12 gennaio 2018

Anno Dracula di Kim Newman

a cura di Serena P.

Inghilterra 1888. Dopo aver sconfitto Van Helsing e i suoi amici, il Conte Dracula domina sul Regno Unito. Il Re dei vampiri ha sposato la Regina Vittoria, trasformandola in una non-morta, e i nosferatu imperversano. Lestrade della Londra notturna sono battute da bande di vampiri in cerca di preda e, nella luce dei lampioni, prostitute-vampire adescano i clienti in cambio di una pinta di sangue. Nelle ombre di questa metropoli si aggira uno spietato assassino che uccide solo giovani donne non-morte, e si fa chiamare Jack lo Squartatore...


Assolutamente no! Questo libro non ha nulla di bello se non i nomi che vedete citati nella trama, peccato che anche questi personaggi siano trattati con una superficialità che ti lascia a bocca aperta, tanti nomi famosi che sono messi li tanto per… tutti i clichè che vi possono venire in mente qui li troverete tutti…


Lunghezza Opera :) :) :)
Ampiezza cast dei Personaggi :) :) :) :)
Varietà Luoghi :) :)
Coinvolgimento e Scorrevolezza :)
Componente Inedita :)
Valutazione Complessiva :)



La Crisalide e la Croce di Rosalba Vangelista

La Crisalide e la Croce di Rosalba Vangelista

a cura di Serena P.

"Metterò le ali nelle loro mani, così che possano volare via da tutto questo dolore. Solo la morte è la cura. Io sono la cura". Un killer uccide e crocifigge giovani donne, inchiodando nelle loro mani alcune farfalle. Quale messaggio racchiudono i lepidotteri? Perché questo spietato assassino allestisce un vero e proprio "teatro dell'orrore"? A seguire il caso, la detective Jess Niven, poliziotta della Omicidi con un passato tumultuoso e una particolare nonché pericolosissima dote: la capacità di pensare e comprendere la mente dell'assassino. Un breve racconto che unisce i canoni del giallo classico al thriller psicologico moderno, mettendo il lettore di fronte alla parte più oscura dell'essere umano: il sottile e facilmente attraversabile confine tra l'essere vittima e divenire carnefice.


Un racconto lungo di una forza e di un’intensità da lacerare il cuore e l’anima,un killer che uccide delle donne un dolore che arriva dal passato, un dolore mai sopito. Scrittura magistrale, coincisa senza fronzoli che arriva diretta come un pugno. Un’opera che accompagnerà le notti del lettore per molto tempo. L’autrice ce ne fa dono gratis sia sul sito di Amazon che sul portale youcanprint e sul suo sito web dove potete trovare tutte le sue altre opere. Un’autrice italiana che merita di essere letta perché sa essere dolcemente crudele in ciò che ci racconta.



 Lunghezza Opera :) :)
Ampiezza cast dei Personaggi :) :) :)
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Una vita come tante di Hanya Yanagihara

Una vita come tante

di Hanya Yanagihara

a cura di Serena P.

 In una New York fervida e sontuosa vivono quattro ragazzi, ex compagni di college, che da sempre sono stati vicini l'uno all'altro. Si sono trasferiti nella metropoli da una cittadina del New England, e all'inizio sono sostenuti solo dalla loro amicizia e dall'ambizione. Willem, dall'animo gentile, vuole fare l'attore. JB, scaltro e a volte crudele, insegue un accesso al mondo dell'arte. Malcolm è un architetto frustrato in uno studio prestigioso. Jude, avvocato brillante e di enigmatica riservatezza, è il loro centro di gravità. Nei suoi riguardi l'affetto e la solidarietà prendono una piega differente, per lui i ragazzi hanno una cura particolare, una sensibilità speciale e tormentata, perché la sua vita sempre oscilla tra la luce del riscatto e il baratro dell'autodistruzione. Intorno a Jude, al suo passato, alla sua lotta per conquistarsi un futuro, si plasmano campi di forze e tensioni, lealtà e tradimenti, sogni e disperazione. E la sua storia diventa una disamina, magnifica e perturbante, della crudeltà umana e del potere taumaturgico dell'amicizia.



Un libro crudo, crudissimo che va preso a piccole dosi come una medicina molto amara. Un libro assolutamente da leggere si ma quando se ne ha la forza morale e mentale per reggere il colpo. La scrittura scorre veloce ma la sensazione del nero profondo che avvolge Jude ti lascia addosso il senso di claustrofobia di questo suo passato pesante che si scopre pian piano e che lentamente ti sfascia il cuore. È anche un libro che parla di amicizia e di voglia di un futuro migliore che forse nonostante tutto è possibile. Un libro per cui ho pianto tutte le mie lacrime perché ogni personaggio, anche quelli cattivi,  mi ha portato via un pezzo di anima.

Lunghezza Opera :) :) :) :)
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Coinvolgimento e Scorrevolezza :) :) :) :) :)
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Anima di Wajdi Mouawad

Anima

di Wajdi Mouawad

a cura di Serena P.


Una donna assassinata in una casa vuota, distesa in una pozza di sangue nel buio del salotto. Unico testimone, il gatto. È questa la scena agghiacciante che Wahhch Debch si trova davanti una sera, tornando dal lavoro. Quella casa è la sua, quella donna è sua moglie. Accecato dal dolore, assetato di vendetta ma soprattutto in cerca di risposte, l'uomo parte alla caccia del killer. Nel disperato tentativo di trovare una spiegazione al male, sprofonda nelle viscere di un mondo a sé stante, che vive appena sotto la pelle del mondo civile, abbandonato a mafie e traffici di ogni sorta, governato da leggi proprie. È un'esplorazione della natura umana nei suoi lati più oscuri, quella compiuta da Wahhch, un viaggio che lo porterà dalle gelide riserve indigene del Quebec, dove le più orribili bassezze si mescolano alla bellezza della cosmologia indiana, fino al Libano, dov'è sepolto il suo tragico segreto, un episodio brutale dell'infanzia che gli ha cambiato per sempre la vita.

Un libro assolutamente particolare per il punto di vista del narratore, un romanzo che ci porta nelle profondità dell’animo umano senza possibilità di fuga. Un uomo il cui passato è un mistero che man mano che procede la storia verrà a galla. Nel suo viaggio saranno gli animali a fare da narratori dei fatti. Una violenza e una cattiveria che non sono peculiarità degli animali ma solo ed esclusivamente degli esseri umani.


Lunghezza Opera :) :) :)
Ampiezza cast dei Personaggi :) :) :) :)
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Lasciami andare, madre di Helga Schneider

Lasciami andare, madre di Helga Schneider

a cura di Serena P.



In una stanza d’albergo di Vienna, alle sei di un piovoso mattino dell’ottobre del 1998, Helga Schneider ricorda quella madre che nel 1941 ha abbandonato due bambini per seguire la sua vocazione e adempiere la sua missione: lavorare come guardiana nei campi – di concentramento, prima, e di sterminio, poi – del Führer. Che cosa spinge Helga, oggi, a incontrare questa vecchia estranea che è sua madre? La curiosità? La speranza che si sia pentita? O qualcosa di più oscuro e inquietante?

Un libro commovente quanto crudo, da una parte una figlia che cerca disperatamente un motivo al comportamento della madre in quanto madre ma anche in quanto membro del nazismo. Può e deve  una figlia distinguere le due figure che è sono state sua madre?  Madre una parola così potente dal significato profondo che in tutti noi fa pensare e qualcosa di dolce, qualcosa che sa di casa di sicurezza… ma si può definire madre una donna che abbandona la famiglia per le SS? Davvero una donna dopo anni ha dimenticato quello che è stata e ha fatto o lo fa solo per lasciare andare la figlia? Quasi come a dire ti dico quello che vuoi sentirti dire e non quello che è stato davvero? Tutte queste domande l’autrice se le fa nel corso di questo libro, ad ogni lettore la “sentenza”…



Lunghezza Opera :)
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L'albero di Goethe di Helga Schneider

Lasciami andare, madre di Helga Schneider

a cura di Serena P.L'albero di Goethe di Helga Schneider
a cura di Serena P.

Willi non sa cosa sia scritto sui volantini che il fratello tiene nascosti in cantina. Sa solo che suo fratello è malato e che deve aiutarlo, così distribuisce i volantini al suo posto. Arrestato dalla Gestapo e deportato a Buchenwald, Willi perde la memoria e riesce a sopravvivere solo grazie all'amicizia dei suoi compagni di prigionia. Passano i mesi e per Willi si prepara la prova più difficile: la sopravvivenza nel campo era garantita solo dal sacrificio di un ragazzo che offriva il proprio corpo a un kapo in cambio di cibo e piccoli "favori", ma ora quel sacrificio viene chiesto a lui...

Un libro che viene definito per ragazzi dai 12 anni in su. Secondo me è un libro che non ha età per essere letto. Certe situazioni devono essere disponibili a tutti nel bene e nel male perché se ne abbia memoria. Se devo fare un paragone con gli altri libri dell’autrice questo è scritto in modo più semplice, ma non meno incisivo, per i pubblico al quale è destinato. Per il resto non ha niente da invidiare agli altri che sono rivolti “agli adulti”. In questo libro spicca la facoltà che ha l’amicizia di salvare delle vite, lo spirito di sacrificio a cui possono arrivare dei ragazzi che sono dovuti crescere in fretta, troppo in fretta, e ritrovarsi ad essere degli uomini fatti e finiti, già piegati e spezzati dalla vita. Quanto questi eventi possano aver segnato la loro vita e che non permette loro di vivere nella spensieratezza della loro età. Un libro durissimo perché i protagonisti sono giovanissimi, durissimo per il tipo di sacrificio loro richiesto, per il periodo storico e per il luogo in cui è ambientato il romanzo, se già colpisce quando di tratta di adulti il senso di oppressione aumenta per i bambini.

Lunghezza Opera

Ampiezza cast dei Personaggi

Varietà Luoghi

Coinvolgimento e Scorrevolezza

Componente Inedita :

Valutazione Complessiva :) :) :) :) 




In una stanza d’albergo di Vienna, alle sei di un piovoso mattino dell’ottobre del 1998, Helga Schneider ricorda quella madre che nel 1941 ha abbandonato due bambini per seguire la sua vocazione e adempiere la sua missione: lavorare come guardiana nei campi – di concentramento, prima, e di sterminio, poi – del Führer. Che cosa spinge Helga, oggi, a incontrare questa vecchia estranea che è sua madre? La curiosità? La speranza che si sia pentita? O qualcosa di più oscuro e inquietante?

Un libro commovente quanto crudo, da una parte una figlia che cerca disperatamente un motivo al comportamento della madre in quanto madre ma anche in quanto membro del nazismo. Può e deve  una figlia distinguere le due figure che è sono state sua madre?  Madre una parola così potente dal significato profondo che in tutti noi fa pensare e qualcosa di dolce, qualcosa che sa di casa di sicurezza… ma si può definire madre una donna che abbandona la famiglia per le SS? Davvero una donna dopo anni ha dimenticato quello che è stata e ha fatto o lo fa solo per lasciare andare la figlia? Quasi come a dire ti dico quello che vuoi sentirti dire e non quello che è stato davvero? Tutte queste domande l’autrice se le fa nel corso di questo libro, ad ogni lettore la “sentenza”…



Lunghezza Opera :) 
Ampiezza cast dei Personaggi :) :)
Varietà Luoghi :) 
Coinvolgimento e Scorrevolezza :) :) :) :) 
Componente Inedita :) :) :) :)
Valutazione Complessiva :) :) :) :) :)