venerdì 12 gennaio 2018

L'albero di Goethe di Helga Schneider

Lasciami andare, madre di Helga Schneider

a cura di Serena P.L'albero di Goethe di Helga Schneider
a cura di Serena P.

Willi non sa cosa sia scritto sui volantini che il fratello tiene nascosti in cantina. Sa solo che suo fratello è malato e che deve aiutarlo, così distribuisce i volantini al suo posto. Arrestato dalla Gestapo e deportato a Buchenwald, Willi perde la memoria e riesce a sopravvivere solo grazie all'amicizia dei suoi compagni di prigionia. Passano i mesi e per Willi si prepara la prova più difficile: la sopravvivenza nel campo era garantita solo dal sacrificio di un ragazzo che offriva il proprio corpo a un kapo in cambio di cibo e piccoli "favori", ma ora quel sacrificio viene chiesto a lui...

Un libro che viene definito per ragazzi dai 12 anni in su. Secondo me è un libro che non ha età per essere letto. Certe situazioni devono essere disponibili a tutti nel bene e nel male perché se ne abbia memoria. Se devo fare un paragone con gli altri libri dell’autrice questo è scritto in modo più semplice, ma non meno incisivo, per i pubblico al quale è destinato. Per il resto non ha niente da invidiare agli altri che sono rivolti “agli adulti”. In questo libro spicca la facoltà che ha l’amicizia di salvare delle vite, lo spirito di sacrificio a cui possono arrivare dei ragazzi che sono dovuti crescere in fretta, troppo in fretta, e ritrovarsi ad essere degli uomini fatti e finiti, già piegati e spezzati dalla vita. Quanto questi eventi possano aver segnato la loro vita e che non permette loro di vivere nella spensieratezza della loro età. Un libro durissimo perché i protagonisti sono giovanissimi, durissimo per il tipo di sacrificio loro richiesto, per il periodo storico e per il luogo in cui è ambientato il romanzo, se già colpisce quando di tratta di adulti il senso di oppressione aumenta per i bambini.

Lunghezza Opera

Ampiezza cast dei Personaggi

Varietà Luoghi

Coinvolgimento e Scorrevolezza

Componente Inedita :

Valutazione Complessiva :) :) :) :) 




In una stanza d’albergo di Vienna, alle sei di un piovoso mattino dell’ottobre del 1998, Helga Schneider ricorda quella madre che nel 1941 ha abbandonato due bambini per seguire la sua vocazione e adempiere la sua missione: lavorare come guardiana nei campi – di concentramento, prima, e di sterminio, poi – del Führer. Che cosa spinge Helga, oggi, a incontrare questa vecchia estranea che è sua madre? La curiosità? La speranza che si sia pentita? O qualcosa di più oscuro e inquietante?

Un libro commovente quanto crudo, da una parte una figlia che cerca disperatamente un motivo al comportamento della madre in quanto madre ma anche in quanto membro del nazismo. Può e deve  una figlia distinguere le due figure che è sono state sua madre?  Madre una parola così potente dal significato profondo che in tutti noi fa pensare e qualcosa di dolce, qualcosa che sa di casa di sicurezza… ma si può definire madre una donna che abbandona la famiglia per le SS? Davvero una donna dopo anni ha dimenticato quello che è stata e ha fatto o lo fa solo per lasciare andare la figlia? Quasi come a dire ti dico quello che vuoi sentirti dire e non quello che è stato davvero? Tutte queste domande l’autrice se le fa nel corso di questo libro, ad ogni lettore la “sentenza”…



Lunghezza Opera :) 
Ampiezza cast dei Personaggi :) :)
Varietà Luoghi :) 
Coinvolgimento e Scorrevolezza :) :) :) :) 
Componente Inedita :) :) :) :)
Valutazione Complessiva :) :) :) :) :)


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