La fata carabina di Daniel Pennac
 
 a cura di Serena P.
 
 Un libro particolare a volte un po’ confusionario fatta di sottotrame 
create per farci guardare bene oltre le apparenze e per regalarci colpi 
di scena inaspettati. Benjamin Malaussène viene coinvolto, suo malgrado 
,in una storia di omicidi e troppi elementi giocano in suo sfavore. La 
Polizia lavora in modo pulito e sporco. Dipende da agenti leali,
 onesti e incorruttibili come Pastor e Van Thien e da figuri loschi come
 Cercaire, un nome non a caso.,  ma di certo un bel libro. Come non 
affezionarsi a questa strampalata e tenera famiglia?
 Pennac ha uno 
stile di scrittura veloce, riflessivo, digressivo e distruttivo a volte 
ma che alla fine ti fa leggere un libro come se vedessi un film, veloce,
 eloquente e totalmente intrigante. Il secondo libro della saga su 
Malaussène è spassosissimo e a tratti racchiude delle riflessioni 
storico-filosofiche non indifferenti, Pennac descrive in quest'opera la 
piaga della droga, l'abbandono degli anziani e la corruzione pubblica. E
 lo fa narrando la storia di Benjamin Malaussène, di professione capro 
espiatorio.
 Il lettore è a rischio di attacchi di biliarziosi nel 
seguire le vicende dei personaggi di potere disposti a qualunque cosa 
pur di ottenere ancora più potere a discapito dei poveri e degli 
anziani. Per fortuna ci sono anche gli esseri umani in questo porco 
mondo e " se ti capita di incontrarne uno nella folla 
seguilo...seguilo". ( cit). 
 Il tutto condito con una buona dose di ironia e umorismo.
 
 Lunghezza opera
 :):)
 Ampiezza cast personaggi
 :):):) :):) :):)
 Varietá luoghi
 :):)
 Coinvolgimento e scorrevolezza
 :):):):)
 Componente inedita
 :):) :):) :):)
 Valutazione complessiva
 :):):):)

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