mercoledì 9 novembre 2016

La fata carabina di Daniel Pennac

La fata carabina di Daniel Pennac

a cura di Serena P.

Un libro particolare a volte un po’ confusionario fatta di sottotrame create per farci guardare bene oltre le apparenze e per regalarci colpi di scena inaspettati. Benjamin Malaussène viene coinvolto, suo malgrado ,in una storia di omicidi e troppi elementi giocano in suo sfavore. La Polizia lavora in modo pulito e sporco. Dipende da agenti leali, onesti e incorruttibili come Pastor e Van Thien e da figuri loschi come Cercaire, un nome non a caso., ma di certo un bel libro. Come non affezionarsi a questa strampalata e tenera famiglia?
Pennac ha uno stile di scrittura veloce, riflessivo, digressivo e distruttivo a volte ma che alla fine ti fa leggere un libro come se vedessi un film, veloce, eloquente e totalmente intrigante. Il secondo libro della saga su Malaussène è spassosissimo e a tratti racchiude delle riflessioni storico-filosofiche non indifferenti, Pennac descrive in quest'opera la piaga della droga, l'abbandono degli anziani e la corruzione pubblica. E lo fa narrando la storia di Benjamin Malaussène, di professione capro espiatorio.
Il lettore è a rischio di attacchi di biliarziosi nel seguire le vicende dei personaggi di potere disposti a qualunque cosa pur di ottenere ancora più potere a discapito dei poveri e degli anziani. Per fortuna ci sono anche gli esseri umani in questo porco mondo e " se ti capita di incontrarne uno nella folla seguilo...seguilo". ( cit).
Il tutto condito con una buona dose di ironia e umorismo.

Lunghezza opera
:):)
Ampiezza cast personaggi
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Varietá luoghi
:):)
Coinvolgimento e scorrevolezza
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Componente inedita
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Valutazione complessiva
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