lunedì 7 novembre 2016

“Creatura di sabbia” di Tahar Ben Jelloun

“Creatura di sabbia” di Tahar Ben Jelloun
a cura di Selene C.
Recensione:
È il racconto della triste storia di Ahmed Mohamed, per sua sfortuna nata femmina; in un’epoca in cui in Marocco la donna era considerata non «un errore della natura, ma una devianza sociale», tratti misogini ancora tristemente ravvisabili ai nostri giorni, considerando le notizie che vediamo e sentiamo al telegiornale, in Oriente quanto in Occidente.
Ahmed è l’ottava figlia femmina, che, a differenza delle sue sorelle, sarà costretta dal padre a crescere come un uomo, per riscattare l’onore familiare messo in crisi dalle precedenti nascite che avrebbero consegnato l’eredità paterna ai fratelli di quest’ultimo.
Ahmed vestirà come un uomo, studierà come un uomo, la stessa voce sarà quella di un uomo e anche i tratti fisici saranno costretti ad essere quelli di un uomo, come i seni fasciati fin da bambina le si atrofizzeranno non manifestandosi, e , addirittura le spunterà la barba come costrizione psicologica.
Ricalcando le atmosfere oniriche ed evanescenti de “Le mille e una notte”, si dipana il racconto attraverso molteplici interlocutori che uno alla volta prendono parola leggendo il diario di Ahmed lasciato in eredità, conosceremo il narratore anonimo, il cieco bibliotecario e anche una donna, Fatouma, che si scopre essere la protagonista stessa, i quali racconteranno storie diverse l’una dall’altra, senza mai rivelare l’esito effettivo della vicenda.
Un racconto emblematico e angosciante che rispecchia la concezione della donna e il sessismo della cultura magrebina: «essere donna è una menomazione naturale della quale tutti si fanno una ragione. Essere uomo è una illusione e una violenza che giustifica e privilegia qualsiasi cosa».
L’autore, Tahar Ben Jelloun è nato a Fes, in Marocco, nel 1944; vive a Parigi dal 1971, è uno scrittore, poeta, giornalista e saggista marocchino, le cui opere sono incentrate sul tema del razzismo e dell’immigrazione.
Lo stile è molto particolare, ellittico e sfuggente, a tratti epistolare; la tematica è interessante e ci fa comprendere come la donna, nonostante le mille battaglie per ottenere il rispetto e l’indipendenza, e nonostante i soprusi e le ingiustizie subìte, sia solo a metà del suo percorso di riscatto.
«Assomigliare a se stessi, non è forse diventare diverso?»

Lunghezza opera

Ampiezza cast personaggi

Varietá luoghi

Coinvolgimento e scorrevolezza

Componente inedita

Valutazione complessiva

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