mercoledì 18 luglio 2018


L' avversario
Emmanuel Carrère
a cura di Serena P.
    

Il 9 gennaio 1993 Jean-Claude Romand ha ucciso la moglie, i figli e i genitori, poi ha tentato di suicidarsi, ma invano. L'inchiesta ha rivelato che non era affatto un medico come sosteneva e, cosa ancor più difficile da credere, che non era nient'altro. Da diciott'anni mentiva, e quella menzogna non nascondeva assolutamente nulla. Sul punto di essere scoperto, ha preferito sopprimere le persone il cui sguardo non sarebbe riuscito a sopportare. È stato condannato all'ergastolo. Sono entrato in contatto con lui e ho assistito al processo. Ho cercato di raccontare con precisione, giorno per giorno, quella vita di solitudine, di impostura e di assenza. Di immaginare che cosa passasse per la testa di quell'uomo durante le lunghe ore vuote, senza progetti e senza testimoni, che tutti presumevano trascorresse al lavoro, e che trascorreva invece nel parcheggio di un'autostrada o nei boschi del Giura. Di capire, infine, che cosa, in un'esperienza umana tanto estrema, mi abbia così profondamente turbato - e turbi, credo, ciascuno di noi." (Emmanuel Carrère)


Questo è quanto dice la quarta di copertina ed è esattamente questo quello che troviamo nel romanzo. Lo stile dell' autore è molto asciutto pochi fronzoli per descrivere un efferato omicidio e la vita dell' assassino. Mi aspettavo una cosa sullo stile di A sangue freddo di Capote e l ho ritrovato solo a metà. Ho ritrovato il modo di narrare i fatti senza troppi interventi da parte dell'autore ma mi è mancato il fatto di voler girare la pagina ad ogni costo quella “curiosità “ di capire meglio.
Lunghezza Opera: 😁
Ampiezza cast dei Personaggi 😁😁
Varietà Luoghi 😊😊😁
Coinvolgimento e Scorrevolezza 😊😊
Componente Inedita 😊😊😁
Valutazione Complessiva 😊😊


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