venerdì 19 ottobre 2018

Hitler di Shigeru Mizuki

Hitler

di Shigeru Mizuki

 a cura di Serena P.

"Valgo molto più di Napoleone, lo sono protetto da Dio!" Il 30 aprile 1945 Adolf Hitler si suicidava con un colpo di pistola. Lasciava dietro di sé le macerie fumanti di una Berlino distrutta e il muto orrore negli occhi della popolazione del mondo intero, devastato da un conflitto senza precedenti. Storici, strateghi militari e psicologi hanno cercato invano di comprendere la persona del fuhrer che resta, ancora oggi, un mistero. In questo graphic novel il mangaka Shigeru Mizuki si sofferma sulla figura dell'uomo più tristemente noto di tutti i tempi, firmando un lavoro biografico che segue la rapida e inesorabile scalata al potere di un visionario, esamina il carisma di un demagogo e riporta le astute manovre politiche di un Signore della guerra. L'Hitler di queste pagine è invasato, collerico, con lo sguardo allucinato, capace di restare impassibile sul podio mentre tutt'intorno fischiano le pallottole del celebre putsch di Monaco, dotato di un inconfondibile timbro di voce che strega le folle e lacera il silenzio di un congresso gremitissimo. Ma è anche un Hitler mai visto prima d'ora, che fischietta sereno, si pavoneggia dentro un abito sartoriale, o sogna di diventare un "architetto artistico". Un Hitler che piange, con la fronte imperlata di sudore e gli occhi sgranati, mentre dentro di lui si fa strada la consapevolezza del fallimento: il Grande Reichk morto, la Germania ha perso la guerra.

Devo subito ringraziare Laura per questo bellissimo regalo di compleanno. Di manga non sono molto esperta per cui non mi sto a soffermare sul tratto della penna sui colori usati e il modo di leggerlo che per chi fosse poco esperto è spiegato all'inizio del libro posso però dirvi quello che mi ha suscitato a livello di emozioni. Intanto è una storia che conosciamo bene quella della seconda guerra mondiale ma il punto di vista dalla quale è narrata che è particolare. Il personaggio storico lo conosciamo come un uomo duro e senza cuore di una cattiveria inenarrabile ma in questo libro lo vediamo sotto un'aspetto quasi sconosciuto quasi “umano” e mi ha colpito talmente tanto che a volte ero presa da momenti di furia e altri di lacrime pensando alle persone che lo hanno vissuto. 


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