mercoledì 22 giugno 2016

Assassino senza volto di Henning Mankell

Assassino senza volto di Henning Mankell
A cura di Giulia B
 
Recensione:
Tre smile e mezzo. Fino a metà l'indagine sembra non decollare, come anche la scrittura. Troppe ripetizioni,dettagli inutili, l'introspezione c'è e non c'è. Nonostante questo Wallander è un bel personaggio: triste e alcolizzato, divorziato come ogni agente di polizia scandinavo che si possa rispettare, ma mi è piaciuta in particolar modo... questa figura anti eroica. Non è il classico agente/detective visto e rivisto che ha sempre la situazione sotto controllo, e che con la logica arriva dove nessun'altro potrebbe. È un uomo senza un abilità particolare, profondamente insicuro, incerto tanto che spesso dimentica di chiedere dettagli fondamentali agli indiziati, che chiede il parere ai suoi subordinati su cosa sarebbe più giusto fare, che si lascia consigliare, che durante la cattura dei sospetti tanto ricercati dimentica di avere con sé l'arma, che ad ogni possibile inseguimento inciampa e cade. È un personaggio solo che desta un sentimento di tristezza ma anche di profonda compassione e in fondo anche un po' di simpatia. È il poliziotto talentuoso non per il suo QI ma per la sua tenacia e la voglia di fare giustizia con i mezzi che ha a
disposizione, quello che potremmo trovare anche nella nostra città. 

 Lunghezza opera:
.Ampiezza cast personaggi:
.Varietà luoghi:
.Coinvolgimento e scorrevolezza:
.Componente inedita:
.Valutazione complessiva:
 
 
 
 

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