Le benevole
Jonathan Littell
a cura di Serena P.
Nato in Alsazia da padre tedesco e madre francese,
Maximilien Aue dirige sotto falso nome una fabbrica di merletti nel nord della
Francia. Svolge bene il suo lavoro, è un uomo preciso ed efficiente. Preciso ed
efficiente, del resto, lo era stato anche negli anni del nazismo, quando fra il
1937 e il 1945, aveva fatto carriera nelle SS in Germania. Pur essendo un
nazionalsocialista convinto, il giovane e brillante giurista era entrato per caso
nel corpo, punta di diamante del Reich hitleriano: fermato dalla polizia dopo
un incontro omosessuale, aveva accettato di arruolarsi per evitare la denuncia,
grazie anche all'intercessione di Thomas Hauser, un giovane ufficiale che in
seguito sarà sempre al suo fianco nei momenti decisivi. Le Benevole ci fa
rivivere gli orrori della guerra dal punto di vista dei carnefici. «Non ho
alcun rimpianto: ho fatto il mio lavoro, tutto qui». È una storia che «vi
riguarda: vedrete che vi riguarda».
Prima di parlare del libro devo assolutamente ringraziare
Laura per avermelo fatto scoprire. È un libro magnifico che merita di essere
letto dalla prima all’ultima pagina. C’è una potenza nelle parole e nelle
immagini descritte che è distruttiva all’inverosimile strappa e lacera l’anima.
Lo sguardo freddo e cinico di Aue con solo qualche momento di vacillazione ma
che quasi subito ritorna ligio al suo dovere… ma quanto può sopportare tutto
questo un uomo? Il libro più bello che
io abbia letto quest’anno.
Lunghezza Opera 😊😊😊
Ampiezza cast dei Personaggi 😊 :)
Varietà Luoghi 😊😊😊
Coinvolgimento e Scorrevolezza 😊😊😊😊😊
Componente Inedita 😊😊😊😊
Valutazione Complessiva 😊😊😊😊😊
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