giovedì 10 maggio 2018

il viaggio della strega bambina e Se fossi una strega di Celia rees

a cura di Serena P.


Il viaggio della strega bambina
Celia Rees


"L'hanno rinchiusa in prigione per più di una settimana. Prima l'hanno fatta camminare a passo di marcia, su e giù, su e giù in mezzo a loro, per un giorno e una notte, finché non è più riuscita nemmeno a zoppicare, tanto aveva i piedi gonfi e sanguinanti. Non avrebbe confessato. Così hanno deciso di dimostrare che era una strega". Le pagine di un diario sono cucite dentro una trapunta. Una trapunta che giace indisturbata per oltre trecento anni, finché non viene aperta per essere pulita, e allora dalle sue pieghe cade una storia forte ed emozionante. La storia di Mary, nipote di una strega. Quando la nonna di Mary viene condannata a morte per stregoneria, Mary scappa per sfuggire allo stesso destino, prima nella campagna inglese e poi su una nave per l'America, dove spera di trovare una nuova casa, un luogo dove essere una persona nuova. Scopre però che non è facile fuggire e presto cade vittima di superstizioni e sospetti che potrebbero farle subire lo stesso fato di sua nonna. Mary è decisa a non farsi calpestare, torturare e uccidere per un crimine immaginario come la stregoneria.


Se fossi una strega
Celia Rees

La visione di Mary Newbury sola nella neve distrutta dal freddo. La visione di una ragazza che visse nel 1600, di una ragazza la cui vita è stata segnata dal rifiuto delle convenzioni e delle norme, e che ha deciso di amare, essere indipendente, vivere in maniera autonoma in un'epoca in cui farlo equivaleva a essere considerata una strega. Più di quattrocento anni separano le esistenze di Mary e di Agnes, ma esse sono legate in maniera inscindibile da qualcosa di più forte del sangue: come Mary, Agnes ha un potere speciale ed è su questo potere che Mary si basa per raccontare la propria storia.

Di questi due libri vi parlo insieme perché sono l’uno il seguito dell’altro. Se al primo mi sono approcciata con curiosità rimanendo piacevolmente colpita sul secondo mi sono dovuta un po’ ricredere. Apprezzo il fatto che la visione e la componente femminile la facciano da padrone ma nel secondo si trova una piega “ soprannaturale” che smorza davvero l’entusiasmo. Sapevo di non leggere una saggio sulla stregoneria, ma un romanzo ma le impressioni di potenza e dolore del primo si sono perse tutte nel secondo.

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