Hitler
di Shigeru
Mizuki
a cura di Serena P.
"Valgo
molto più di Napoleone, lo sono protetto da Dio!" Il 30 aprile
1945 Adolf Hitler si suicidava con un colpo di pistola. Lasciava
dietro di sé le macerie fumanti di una Berlino distrutta e il muto
orrore negli occhi della popolazione del mondo intero, devastato da
un conflitto senza precedenti. Storici, strateghi militari e
psicologi hanno cercato invano di comprendere la persona del fuhrer
che resta, ancora oggi, un mistero. In questo graphic novel il
mangaka Shigeru Mizuki si sofferma sulla figura dell'uomo più
tristemente noto di tutti i tempi, firmando un lavoro biografico che
segue la rapida e inesorabile scalata al potere di un visionario,
esamina il carisma di un demagogo e riporta le astute manovre
politiche di un Signore della guerra. L'Hitler di queste pagine è
invasato, collerico, con lo sguardo allucinato, capace di restare
impassibile sul podio mentre tutt'intorno fischiano le pallottole del
celebre putsch di Monaco, dotato di un inconfondibile timbro di voce
che strega le folle e lacera il silenzio di un congresso
gremitissimo. Ma è anche un Hitler mai visto prima d'ora, che
fischietta sereno, si pavoneggia dentro un abito sartoriale, o sogna
di diventare un "architetto artistico". Un Hitler che
piange, con la fronte imperlata di sudore e gli occhi sgranati,
mentre dentro di lui si fa strada la consapevolezza del fallimento:
il Grande Reichk morto, la Germania ha perso la guerra.
Devo
subito ringraziare Laura per questo bellissimo regalo di compleanno.
Di manga non sono molto esperta per cui non mi sto a soffermare sul
tratto della penna sui colori usati e il modo di leggerlo che per chi
fosse poco esperto è spiegato all'inizio del libro posso però
dirvi quello che mi ha suscitato a livello di emozioni. Intanto è
una storia che conosciamo bene quella della seconda guerra mondiale
ma il punto di vista dalla quale è narrata che è particolare. Il
personaggio storico lo conosciamo come un uomo duro e senza cuore di
una cattiveria inenarrabile ma in questo libro lo vediamo sotto
un'aspetto quasi sconosciuto quasi “umano” e mi ha colpito
talmente tanto che a volte ero presa da momenti di furia e altri di
lacrime pensando alle persone che lo hanno vissuto.
Nessun commento:
Posta un commento