giovedì 15 febbraio 2018

Tess dei d'Urberville di Thomas Hardy

Tess dei d'Urberville
di Thomas Hardy


a cura di Serena P.


Un'indimenticabile storia d'amore e morte fiorita nella magica atmosfera della brughiera inglese, ora dolce, ora crudele. Le vicende di un'eroina purissima travolta dalle forze del male e del destino.

Questo è quello riportato sul retro di copertina della mia edizione. Sono d’accordo con quanto afferma perché è esattamente quello che ho trovato ma non solo questo.
Innanzitutto devo dire che ho fatto meno fatica a leggere questo che non Via dalla pazza folla, pur essendoci anche qui delle descrizioni lunghe la parte dominante resta sempre la storia della protagonista. Tess è una vittima dei suoi tempi, ne subisce di ogni genere in parte dalla sua stessa famiglia e in parte dai personaggi maschili della storia ( vedi Alec che avrei preso a pugni per tutto il tempo), infatti se da una parte il fulcro del romanzo si basa sulle forze del destino e della natura quindi con controllabili dall’uomo, dall’altra è l’uomo stesso a farsi padrone delle regola le avventure di Tess sono il risultato di incontri sbagliati (vedi Alec) e dall’altra dell’incapacità degli uomini stessi a non sottostare alle regole della società ( Vedi Angel).

Lunghezza Opera :) :) :)
Ampiezza cast dei Personaggi ;) ;) ;) ;)
Varietà Luoghi :) :) :)
Coinvolgimento e Scorrevolezza :) :) :)
Componente Inedita :) :)
Valutazione Complessiva :) :) :) :)




Via dalla pazza folla Thomas Hardy

Via dalla pazza folla
Thomas Hardy
a cura di Serena P.


Bathsheba Everdene è una passionale e indipendente giovane donna che eredita la fattoria di suo zio. Acquisita l'autonomia economica (una rarità per una donna nell'età vittoriana), bella e determinata, Bathsabea attira le attenzioni di tre corteggiatori, molto diversi tra loro ma tutti ugualmente intraprendenti: Gabriel Oak, un allevatore di ovini, affascinato dalla sua caparbietà; Frank Troy, attraente e spericolato sergente; e William Boldwood, un maturo e facoltoso scapolo. Bathsheba compie le sue scelte e vive le sue passioni mentre lotta per mantenere la propria indipendenza...

Primo Hardy che ho deciso di leggere e sono rimasta soddisfatta a metà. Se da una parte la storia in sé è davvero interessante per via dello spaccato che ci da sulla realtà del tempo dall’altra ho fatto una fatica tremenda per via delle lunghissime descrizioni e del continuo uso di termini di paragone che non bilancia, secondo me, le due linee narrative. Anche il personaggio femminile se da una parte mi ha colpito per la sua voglia di rimanere una donna indipendente, dall’altra mi ha infastidito per la sua “civetteria” esagerata e il suo essere un po’ “frivola”. I personaggi maschili invece li ho trovati più convincenti seppur molto diversi tra loro.

Lunghezza Opera :) :) :)
Ampiezza cast dei Personaggi ;) ;) ;) ;) 
Varietà Luoghi :) :) :)
Coinvolgimento e Scorrevolezza :) :) :)
Componente Inedita :) :)
Valutazione Complessiva :) :) :) 


sabato 3 febbraio 2018

Tu passerai per il camino Vita e morte a Mauthausen di Vincenzo Pappalettera



a cura di Serena P.

 Premio Bancarella 1966. "Tu passerai per il camino" è stata la minaccia che per anni i kapò e gli aguzzini nazisti hanno ripetuto ai prigionieri del campo di Mauthausen. Un riferimento esplicito e crudele ai forni crematori, una frase che è diventata sinonimo di morte. Vincenzo Pappalettera aveva venticinque anni quando fu deportato. Vent'anni dopo la liberazione ha raccontato in questo libro l'orrore di quei giorni. Per chi è morto, per i molti che non sanno e i troppi che non vogliono sapere, per gli increduli in buona e mala fede e per le generazioni future.

Non c’è molto da dire su un libro del genere, definirlo bello o brutto non si può. Si può solamente aprire il cuore e lasciare che le testimonianze ci raggiungano, abbassare lo sguardo e cercare di comprendere come e perché certe cose siano accadute. Quello che posso dire però è che questo libro è una testimonianza senza giudizio, senza parole di odio e di vendetta. Solo un voler ricordare chi ce l’ha fatta a chi no. Segnalo che all’interno del libro ci sono anche delle fotografie che non lasciano spazio all’immaginazione, che siano state inserite per shockare il lettore o per rafforzare la testimonianza questo non lo so dire ma di certo non sono adatte ai più sensibili.


Lunghezza Opera :) :)
Ampiezza cast dei Personaggi ( non esprimo voto perchè sono tutti sopravvissuti e non)
Varietà Luoghi :) :) :) :)
Coinvolgimento e Scorrevolezza :) :) :) :)
Componente Inedita :) :) :)
Valutazione Complessiva :) :) :) :) :)


Il giardino delle belve di Jeffery Deaver

Il giardino delle belve
di Jeffery Deaver
a cura di Serena P.


 New York, 1936. L'America e il mondo intero guardano con apprensione all'ascesa di Hitler e al pericoloso espansionismo della Germania nazista. A Paul Schumann, killer di origine tedesca al soldo del gangster Lucky Luciano,viene fatta una strana proposta: le autorità federali gli offrono l'immunità per tutti i suoi crimini in cambio di un ultimo omicidio, quello di Reinhard Ernst, uomo di fiducia del Führer, responsabile della corsa agli armamenti del Reich. Schumann accetta; viene inviato a Berlino come cronista sportivo al seguito della squadra americana alle Olimpiadi, ma già sul transatlantico che lo porta in Europa deve fronteggiare nemici senza scrupoli e fare la prima di una lunga serie di vittime...

Beh che dire Deaver è sempre Deaver e anche questa volta non mi ha delusa per nulla. Il suo modo di narrare le avventure in questo romanzo è il giusto mix tra storia avventura e storia d’amore, ma non quell’amore melenso che ti fa venire le carie anzi…. Adoro come scrive questo autore! Sa tenerti incollato alle pagine fino alla fine senza lasciarti il tempo di respirare!

Lunghezza Opera :) :) 
Ampiezza cast dei Personaggi :) :) :) :)
Varietà Luoghi :) :)
Coinvolgimento e Scorrevolezza :) :) :) :)
Componente Inedita :) :) :)
Valutazione Complessiva :) :) :) :) 

Il conte di Montecristo Alexandre Dumas

Il conte di Montecristo Alexandre Dumas
a cura di Serena P. 

Edmondo Dantès, marinaio, prigioniero, misteriosamente ricco, mette a soqquadro l'alta società parigina. Imprigionato a Marsiglia nel 1815, il giorno delle nozze, con la falsa accusa di bonapartismo, rimane rinchiuso per 14 anni nel castello di If, vittima della rivalità in amore di Fernando e in affari di Danglars, odiato anche dal magistrato Villefort. Questi i tre nemici su cui, dopo l'evasione, cadrà la terribile vendetta di Dantès.


Primo approccio con l’autore non mi ha lasciata delusa per nulla. Confesso che in certe parti soprattutto verso la fine mi sono sentita un po’ annoiata ma nel complesso mi è piaciuto molto anche se avrei sperato in un finale diverso. i temi trattati sono molti, la sete di potere a discapito degli altri, la vendetta, il perdono ma soprattutto la parte più oscura dell’uomo è analizzata in modo perfetto. Certo 1300 pagine circa hanno il loro peso nella lettura ma non fatevi spaventare dalla mole perché non ne resterete delusi. il modo di scrivere dell’autore e il suo continuo uso di paragoni rendono la lettura a volte faticosa però ne vale davvero la pena soprattutto perché alla fine è il modo stesso di raccontare le vicende che ti mette molta curiosità di sapere come va a finire.


Lunghezza Opera :) :) :) :)
Ampiezza cast dei Personaggi :) :) :) :) (e più)
Varietà Luoghi :) :) :) 
Coinvolgimento e Scorrevolezza:) :) :)  
Componente Inedita :) :)  
Valutazione Complessiva :) :) :) :)