"Karen Greenlee necrofila. A Giuliano Vasilicò"
di Giovanni Bertini
a cura di S.C.
Alla fine degli anni ’70 Karen Greenlee divenne celebre negli Stati Uniti perché arrestata con l’accusa di necrofilia; molti anni dopo, navigando in internet, l’attempato Giovanni Bertini s’imbatte in un’intervista alla ragazza e, complice uno dei suoi “turbamenti neuronali”, fantastica di incontrarla ai giorni nostri e di poterla guarire…
Il romanzo si apre con l’intervista a Karen Greenlee, ventiduenne impiegata in una ditta di pompe funebri, da sempre attratta dalla necrofilia; un giorno, in preda ad un crollo psicologico, decide di scappare con la salma di un giovane, alla guida del carro funebre.
Fu trovata due giorni dopo, in stato confusionale a causa di un’overdose da farmaci e all’interno della bara una lettera in cui Karen confessava, tra dubbi e rimorsi, il suo segreto.
Nonostante il clamore mediatico la ragazza si riprese presto e decise di non nascondersi più; nell’intervista, tra domande imbarazzanti e dolorose racconta la sua ossessione, l’amore per la morte, il suo tormento interiore nel sentirsi da sempre diversa e sbagliata e di come, attraverso il suo inferno personale, sia arrivata alla fine ad accettarsi.
Giovanni, protagonista (e autore) della storia, parte da qui, dalla confessione della ragazza dalla quale è ossessionato per cercare di capire le implicazioni emotive che le impediscono di amare in modo “normale”.
Egli non giudica, piuttosto si chiede il perché e che cosa sia la
necrofilia.
Non essendo un “addetto ai lavori” cerca di indagare a modo suo: in questo viaggio onirico incontra Karen in Italia, ormai sessantenne, regina –strega ammaliante e sempre più conturbante, carismatica.
L’intento di Giovanni è di guarirla, di farsi amare da lei, di liberarla da questa condizione e si propone di studiare la psicanalisi di Freud e il teatro d’avanguardia, convinto che se metteranno in scena “Le 120 giornate di Sodoma” del marchese De Sade, raggiungeranno la catarsi e una sorta di purificazione.
Compito di rivisitare il dramma e riproporlo in chiave freudiana è affidato all’amico d’infanzia Giuliano Vasilicò, ora affermato regista del teatro d’avanguardia.
Dopo l’incontro con Karen la storia si sviluppa intorno alla loro relazione: Giovanni vive con Karen il suo amore malato e sempre più rapito da lei, dalla sua personalità, si ritrova in parte a condividere l’amore per la morte; l’uomo è conquistato dal suo carattere agguerrito, dalle sue idee estreme sul femminismo (racchiuse in un rivoluzionario manifesto) e ci porta ora nella sua ditta di pompe funebri in stile americano, ora nella casa accoglienza per donne maltrattate.
Nel romanzo fanno la loro comparsa altre importanti figure che appartengono alla vita reale di Giovanni: Olga, la sua compagna, colta, comprensiva e generosa, che sopporta con pazienza i suoi episodi di dismnesia, quel vivere tra sogno e realtà; Giuliano Vasilico’, intraprendente e visionario col quale condivise l’infanzia nell’amata Genova, una città diversa da quella odierna, piena di speranze e aspettative e che il protagonista ci descrive nelle sue quotidiane passeggiate, tra parchi e scorci di mare fino al porto dove ha lavorato per una vita intera.
Egli ci porta infine a Roma, alle prove generali del dramma che dovrebbe riuscire a guarire Karen: sarà un fallimento o la rinascita per l’amata?
La narrazione, scritta secondo la tecnica del flusso di coscienza, non segue un ritmo costante: momenti di riflessioni si alternano a scene di vita quotidiana; la scrittura, da ricercata e quasi affettata lascia il posto ad una più diretta ed esplicita, con dialoghi brevi e concisi.
Un viaggio semi onirico, una lettura non adatta a tutti come afferma l’autore stesso:” In questa terra indefinita Dio non c’è e la morale è inesistente.”
Intraprendere questo viaggio significa inoltrarsi attraverso pensieri, sogni e desideri, in un’analisi inconsueta di un’ossessione quasi sempre tenuta nascosta, svelando cosa può celarsi nei meandri della psiche umana e soprattutto perché.
Per l’argomento trattato e per lo stile sui generis il romanzo si rivolge ad un pubblico ristretto, di nicchia.
Già dalla copertina intuiamo che il fulcro è la pratica della necrofilia, una perversione studiata solo marginalmente in quanto circondata da forti tabù e quindi poco documentata.
Si tratta di una lettura per chi ha voglia di sperimentare un diverso stile e da intraprendere con il giusto approccio: un connubio tra riflessioni sulle inclinazioni dell’uomo, (nello specifico sulla sfera sessuale), e il suo desiderio di essere accettato e compreso.
L’autore ci guida nel suo percorso attraverso quest’analisi volta a capire il punto fondamentale: dove finisce l’amore e inizia la colpa?
Opera 😊😊😊😊
Ampiezza cast dei Personaggi 😊😊😊
Varietà Luoghi😊😊😊
Coinvolgimento e Scorrevolezza😊😊😊
Componente Inedita😊😊😊
Valutazione Complessiva 😊😊😊😊